Aggiornamento dicembre 2024 – Modifiche a Industria 5.0 e 4.0
Con la Legge di Bilancio 2024 di fine anno, sono state introdotte modifiche agli incentivi di Industria 5.0 che permetterà, si spera, di avviare nel 2025 i progetti senza ulteriori interruzioni e rallentamenti. Riassumendo per Industria 5.0 le modifiche saranno: modifica di scaglioni e aliquote, cambio anche dei soggetti destinatari della misura: con la nuova normativa il credito di imposta potrà essere riconosciuto non solo alle imprese, ma anche alle ESCo, le società di servizi energetici certificate da organismi accreditati; maggiorazione del 30, 40 e 50 per cento, rispettivamente per la tipologia a, b e c dei pannelli solari, sostenendo così la filiera produttiva nazionale e regionale e riducendo allo stesso tempo la dipendenza dai fornitori extraeuropei; a livello di coperture e cumulabilità, sarà possibile utilizzare un incentivo per una quota, optando per un’altra agevolazione a copertura della restante parte. Anche scegliendo un incentivo regionale finanziato con risorse europee.
Mentre per Industria 4.0 il cambiamento dettato dalla Legge di Bilancio 2024, è ampio e porterà ad una riconcorsa dell’incentivo. Brevemente di seguito le novità introdotte:
- eliminazione completa degli incentivi per i bene immateriali collegati ai materiali;
- limite di spesa a 2,2 mln da gestire entro il 30/06/2026;
- attivazione della logica di “chi arriva prima vince”. Ovvero le risorse probabilmente non copriranno tutte le richieste e si terrà conto dell’ordine cronologico di ricezione richiesta, arrivati al limite delle risorse, la misura verrà sospesa.
Quindi per chi avesse intenzione di usufruire di Industria 4.0 per l’acquisto di macchinari e sistemi deve velocizzare la conferma di ordine e il versamento del 20% di acconto.
Aggiornamento ottobre 2024 – Confermata la Nuova Sabatini per il biennio 2025-2026
La Nuova Sabatini 2025-2026 è uno degli strumenti di agevolazione a disposizione delle piccole e medie imprese che incentiva investimenti in beni strumentali, tecnologie avanzate e digitalizzazione.
La Nuova Sabatini offre alle PMI due strumenti di supporto:
> finanziamento bancario agevolato: le PMI possono accedere a un finanziamento a condizioni favorevoli presso banche o intermediari finanziari convenzionati;
> lo Stato offre un contributo che riduce l’onere complessivo del finanziamento, coprendo una parte degli interessi applicati. Questo contributo varia in base alla tipologia dell’investimento, premiando in particolare gli investimenti in tecnologie digitali e avanzate, tipiche della Industria 4.0.
Aggiornamento luglio 2024 – Decreto attuativo Piano Transizione 5.0
Pubblicato il testo del Decreto attuativo Piano Transizione 5.0. Si tratta della versione ufficiale, l’ultima versione del documento ricalca in larga parte le ultime bozze, confermando le principali novità di cui si è sentito parlare:
- modificato il divieto di cumulo: non è più prevista la cumulabilità generale con le altre misure finanziate dall’UE;
- incrementate le esclusioni dal divieto generale relativo al regolamento DNSH che richiede che gli interventi previsti dal PNRR non arrechino danno significativo all’ambiente;
- ampliate le figure dei certificatori: sono abilitati Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339, Energy Service Company (ESCo), certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352; gli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell’albo professionale, nonché i periti industriali e i periti industriali laureati iscritti all’albo professionale nelle sezioni “meccanica ed efficienza energetica” e “impiantistica elettrica ed automazione”, con competenze e comprovata esperienza nell’ambito dell’efficienza energetica dei processi produttivi.
L’iter di adempimenti necessari per fruire del bonus Transizione 5.0 prevede poi, la necessità di una perizia asseverata comprovante le caratteristiche dei beni agevolati (inclusi negli elenchi di cui agli allegati A e B annessi alla L. 232/2016), e l’interconnessione degli stessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura (art. 16 Decreto attuativo).
Inoltre, per quanto riguarda la perizia tecnica asseverata si precisa che i relativi attestati dovranno essere adottati sulla base degli appositi modelli che verranno messi a disposizione sul sito istituzionale del GSE.
Agevolazioni Fiscali Industria 5.0
L’importanza dell’industria in Europa è innegabile (20% del PIL europeo periodo 2009-2019). Per mantenere questa posizione di rilevanza economica, l’industria deve evolversi costantemente attraverso un’innovazione continua e attraverso agevolazioni fiscali industria 5.0.
Industria 4.0 sta rappresentando una visione complessiva di come i progressi tecnologici avranno un impatto trasformativo sulle catene del valore industriali grazie all’adozione di tecnologie digitali, la connettività dei processi produttivi e l’uso intensivo dei dati.
L’impatto sta comportando un cambiamento nei ruoli dei lavoratori e una maggiore dipendenza da tecnologie complesse che richiedono nuove competenze e adattamenti dei persone e delle aziende.
L’Europa ha definito un nuovo obiettivo ambizioso con il “Green Deel” (transizione ecologica), la pandemia Covid-19 ha evidenziato la necessità di flessibilità lavorativa e quindi dall’Industria 4.0 è stato naturale ampliare la visione a qualcosa di più ampio.
Industria 5.0 nasce con l’obiettivo di ridefinire l’approccio dell’industria europea. Sarà la nuova fase evolutiva dell’industria 4.0 basata su tre pilastri: umano-centrismo, resilienza e sostenibilità.
“L’industria 5.0 si propone di rispondere alle esigenze sociali e ambientali, promuovendo l’economia circolare, la responsabilità sociale d’impresa e la produzione sostenibile per un futuro più resiliente e orientato al benessere dell’uomo e del pianeta” così viene descritto lo scopo di questa quinta rivoluzione industriale.
Ambiente e Impatto sociale
Questo cambiamento di prospettiva promuove un’industria che non solo prospera economicamente, ma tiene conto degli impatti sociali e ambientali, rispettando i confini del nostro pianeta.
Un punto fondamentale di Industria 5.0 è il riconoscimento del valore delle nuove tecnologie come opportunità per creare prosperità e un impatto positivo sulla società nel suo complesso. Quindi non limitandosi alla creazione di posti di lavoro, ma anche migliorare la qualità di vita delle persone, risolvere le sfide ambientali e sociali e creare una società più equa e sostenibile.
Il benessere dei lavoratori dell’industria è al centro di questa nuova visione. Creare condizioni di lavoro che siano soddisfacenti e sostenibili per gli individui, ovvero un ambiente di lavoro sicuro ed efficiente dove il riconoscimento del valore dell’apporto umano nelle attività aziendali è attivo.
Questo cambiamento richiederà anche una politica industriale ben ponderata che crei le condizioni migliori per l’innovazione, vedi per esempio gli incentivi di cui parleremo più avanti nell’articolo.
Come è avvenuto per la digitalizzazione industriale, grande tema dell’Industria 4.0, la sfida di Industria 5.0 diventerà da leva competitiva a necessità per la sopravvivenza del business.
Le tecnologie chiave di questa nuova rivoluzione saranno:
- interazione uomo-macchina personalizzata;
- tecnologie ispirate alla natura e materiali intelligenti;
- digital twin e simulazione;
- tecnologie per la trasmissione, l’immagazzinamento e l’analisi dei dati
- Intelligenza artificiale;
- tecnologie per l’efficienza energetica, energie rinnovabili, stoccaggio dell’energia e autonomia.
Riassumendo le forze catalizzatrici dell’industria 5.0, l’intelligenza artificiale (IA), la robotica avanzata e l’Internet of Things (IOT) stanno ridefinendo i processi produttivi e la natura del lavoro industriale.
L’Italia come sostiene questo processo?
Per l’industria 4.0 era stato stabilito un piano di incentivi in cui il credito di imposta 4.0, la formazione e la R&S, promuovevano lo sviluppo tecnologico e la digital trasformation. Lo scopo: favorire le aziende che hanno effettuato investimenti in beni strumentali (materiali o immateriali) necessari alla trasformazione dei processi produttivi.
Il Ministero dello Imprese e del Made in Italy ha annunciato il Piano Transizione 5.0, che mira a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese attraverso uno schema di crediti d’imposta.
La comunicazione ufficiale prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane che concretamente potrà avvalersi di:
- Credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali e software collegati.
A condizione che, tramite gli stessi (i beni 4.0 e i software – ndr), si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva o una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5 per cento; - Credito per la formazione del personale sui temi della transizione ecologica.
A condizione che le attività formative siano erogate da soggetti esterni individuati con decreto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Credito per investimenti per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Nel decreto sono esposti diverse specifiche, che qui non stiamo a riportare per semplificazione, per individuare esattamente cosa è incluso o meno dal credito.
- Credito per investimenti per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Nel decreto sono esposti diverse specifiche, che qui non stiamo a riportare per semplificazione, per individuare esattamente cosa è incluso o meno dal credito.
Quali sono operativamente le attività di Industria 5.0
Ma vediamo nel dettaglio il credito per:
- Acquisto di beni strumentali 4.0 e software collegati: le aliquote variano in base alla percentuale di riduzione dei consumi energetici, tipologia di investimento (struttura produttiva o di processo) e l’importo investito. Vanno da un massimo del 45% al minimo del 15%.
- Formazione del personale: sono ammesse, entro il limite del 10% dell’investimento agevolabile, le spese per la formazione del personale;
- Autoproduzione e autoconsumo da fonti rinnovabili: la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari al 120 per cento e 140 per cento del loro costo in base alla tipologia.
Sarà quindi necessario calcolare e certificare la riduzione dei consumi e l’esecuzione degli investimenti.
Il decreto stabilisce che la valutazione del risparmio energetico dovrà essere calcolata su base annuale in riferimento all’anno precedente l’investimento, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico.
Mentre le certificazioni dovranno essere rilasciate da un valutatore indipendente e secondo criteri e modalità individuate con il decreto del Ministero, (che deve ancora uscire ufficialmente) e conterranno ex-ante l’attestazione della riduzione dei consumi energetici ed ex-post la effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex-ante.
Il credito d’imposta 5.0 non è cumulabile con il credito Industria 4.0. Quindi le aziende potranno scegliere a quale piano fare riferimento per i propri investimenti innovativi.
Agevolazioni Fiscali Industria 4.0
Ricordiamo che il piano Industria 4.0 prevede sempre fino al 2025:
Tutti gli altri incentivi fiscali per l’industria manifatturiera
Altri incentivi oltre al credito d’imposta che sono a disposizione delle industrie fino al 2025 sono:
Ora non resta che attendere che vengano pubblicate le disposizioni per:
- le modalità e i termini di trasmissione delle comunicazioni, certificazioni e documentazione;
- i criteri per la determinazione del risparmio energetico conseguito;
- alle procedure di fruizione del credito d’imposta ed esclusione e recupero del beneficio;
- all’individuazione dei requisiti dei soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni;
- all’individuazioni delle eccezioni e delle specifiche connesse agli investimenti non agevolabili.
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